È stato presentato nella sede comunale di Guardia Sanframondi, il 30 aprile scorso, 2019, il progetto “Biological Wine Innovative Environment (BIOWINE)” a sostegno di un agricoltura e un territorio ecosostenibile.
Ad aprire i lavori, il Responsabile del Coordinamento Strategico – Prof. Giovanni Quaranta, che ha presentato obiettivi, partenariato e gruppo di lavoro, sottolineando il valore aggiunto del progetto, ovvero contribuire alla sostenibilità delle produzioni, alla tutela dell’ambiente e alla crescita della competitività delle aziende agricole, attraverso un processo di cooperazione interistituzionale e concertazione multilivello, di tutti gli attori coinvolti nella definizione ed applicazione di atti amministrativi che disciplinano l’utilizzo di prodotti fitosanitari nelle coltivazioni. L’obiettivo – ha aggiunto il prof. Quaranta – è quello di fornire un “modello replicabile” che sia di riferimento per un ammodernamento sostenibile dei territori dei piccoli comuni e per la costituzione di un sistema territoriale in grado di favorire un processo virtuoso di concertazione tra le varie amministrazioni, con la partecipazione delle imprese e dei soggetti socio economici interessati per il miglioramento della trasparenza, della partecipazione e della comunicazione a sostegno dell’azione amministrativa.
È stata poi la prof.ssa Rosanna Salvia, docente esperto di economia delle risorse naturali, a descrivere nei dettagli operativi il progetto, illustrando le singole azioni in cui si articola e il “Piano della buona pratica” quale strumento di pianificazione delle attività. Dall’identificazione del “Kit del riuso” nei comuni “cedenti”, ovvero gli strumenti già sperimentati nell’area del Prosecco Superiore DOCG Conegliano Valdobbiadene in provincia di Treviso (con il Comune di San Pietro di Feletto a fare da coordinatore), al trasferimento della buona pratica verso i comuni “riusanti” delle aree interne tra Campania e Basilicata, per giungere alla definizione, approvazione e adozione di tre regolamenti intercomunali di polizia rurale (area Sannio, area avellinese-salernitano, area lucana), quale strumenti utili a delineare un quadro normativo unitario e aggiornato, condiviso dalle amministrazioni comunali e concordato con i soggetti interessati presenti sul territorio, per armonizzare le politiche nel settore ambientale e urbanistico.
Il kick-off meeting è stato anche l’occasione per presentare a tutto il gruppo di lavoro, che coinvolge figure di varia competenza (agronomi, produttori vitivinicoli, enologi, tecnici ambientali, ricercatori, esperti marketing territoriale, esperti giuridici ecc.), il modello di governance individuata per la gestione del progetto (il Coordinatore Advisory Board è il Prof. Luigi Frusciante) e per definire nel dettaglio le attività consequenziali per cui sono stati individuati.
In chiusura l’intervento di Floriano Panza, Sindaco di Guardia Sanframondi, che ha ribadito l’importanza e il ruolo di “BioWine” quale “progetto di sviluppo territoriale”, soprattutto in relazione all’immenso patrimonio enologico del distretto Sannio Falanghina, che ha ottenuto il prestigioso riconoscimento da Recevin (European Network of Wine Cities), la rete delle 800 Città del Vino presenti in 11 Paesi europei.
L’esempio della DOCG Prosecco, grazie alla conservazione, in un contesto evolutivo guidato, di tutte le forme identitarie di un territorio, evidenzia come il poter associare un vino al suo “terroir” abbia un valore inestimabile in termini economici, turistici, culturali e di tutela del paesaggio. Quella che occorre, insomma, è una visione quanto più è possibile collettiva, alla base di un’unica politica territoriale da parte di 15 comuni contermini, da trasfondere nei rispettivi PUC, che regoleranno lo sviluppo urbano ed agricolo per i prossimi 10 anni.